Sono sei le natività che saranno esposte sotto il colonnato del Bernini in piazza San Pietro a Roma alla mostra 100 presepi in Vaticano che sono riconducibili all’associazione nazionale Città dei Presepi e al Festival Nazionale di Terre di Presepi. Le sei rappresentazioni fanno parte dei 126 presepi esposti, provenienti da varie nazioni d’Europa, (Germania, Ungheria, Slovenia, Slovacchia e Croazia) e del mondo (Kazakistan, Perù, Indonesia, Uruguay, Colombia e Stati Uniti). Molte di queste sono rappresentate dalle rispettive ambasciate presso la Santa Sede che promuoveranno l’evento in vari paesi. “Una conferma del lavoro che tanti in Italia stanno portando avanti da anni e che ha avuto un salto di qualità con la costituzione dell’associazione nazionale Città dei Presepi – spiega il coordinatore di Terre di Presepi Fabrizio Mandorlini – ma anche una bella gratificazione la presenza in piazza San Pietro. Quei presepi all’ombra del cupolone rappresentano l’Italia dei borghi e dei paesi di provincia, una realtà che insieme mettere in rete molte realtà italiane, tantissimi presepi e che prima dell’arrivo della pandemia muoveva un milione e cinquecento mila persone. La presenza sotto il cupolone è una spinta a ripartire con più vigore, malgrado le difficoltà non manchino”. Ma vediamo il dettaglio. Roffia fa il bis La piccola comunità di Roffia, una frazione di San Miniato (Pisa), raddoppia e il suo presepe è stato scelto per il secondo anno consecutivo alla mostra dei 100 presepi in Vaticano. Sotto il colonnato del Bernini sarà esposta l’opera realizzata nei mesi estivi che ambienta la natività nella tradizione della cultura contadina, mentre a lato della rappresentazione, è riportato un twitter di Papa Francesco: “Fermiamoci davanti al Bambino di Betlemme. Lasciamo che la tenerezza di Dio riscaldi il nostro cuore. Lasciamo che la tenerezza di Dio riscaldi il nostro cuore.” A Roffia, adiacente la chiesa parrocchiale, intanto, sarà visitabile dal 5 dicembre il presepe esposto in Vaticano lo scorso Natale 2020 che pochi hanno potuto apprezzare e che portò la piccola realtà sul circuito televisivo nazionale. “E’ una grande soddisfazione per tutti – commenta il presepista Andrea Lavecchia. “Lo scorso anno non ci siamo potuti godere a pieno la gioia di essere in Vaticano a causa della pandemia Covid-19, quest’anno vivremo a pieno questa bella esperienza”. Rappresentano Terre di Presepi per la terza volta in Vaticano Stefano Mattii e la via dei presepi di Castelfiorentino (Firenze) dopo le esperienze con successo del presepe in bicicletta (2019) e del presepe nella macchina da scrivere di Elena Verdiani (2020). A Roma sarà esposta un nuova inedita opera. Si tratta di una “Natività nel pozzo”. Rifacendosi alla tradizione contadina che vedeva le famiglie andare a prendere l’acqua per bere, l’opera riproduce un secchio pieno di acqua tirato su dal pozzo; su di esso è stata realizzata la natività. Un sistema idraulico conferisce una vera e propria anima alla rappresentazione. Tra le opere esposte in Vaticano c’è quella di Daniela Mangiarratti di Mineo (Catania). La città meneghina vanta una storica tradizione presepiale e i suoi presepisti sono noti e conosciuti in tutta Italia. L’opera che ha catturato l’attenzione degli organizzatori della mostra è di piccole dimensioni e rappresenta una pregevole natività realizzata all’interno di una tazzina di caffè perchè – dice la presepista “quando qualcuno viene a casa nostra offriamo un caffè e il presepe è una occasione per incontrarsi”. Danilo Brancaccio di Torre Annunziata (Napoli) espone un pregevole capoletto in stile Settecento napoletano. “La passione dei presepi me l’ha tramandata mia madre a cui era stata tramandata dal nonno. Nasco scenografo, ho realizzato presepi palestinesi poi ho portato avanti la tradizione dei presepi parteonopei. Oggi lavoro lo stile settecento e ottocento napoletano”. Sia Daniela Mangiarratti che Danilo Brancaccio avevano partecipato con successo al contest nazionale sul presepe in famiglia promosso dall’associazione nazionale Città dei Presepi. Essendo stati tra i dieci più votati, l’associazione aveva presentato le loro opere, insieme ad altre, agli organizzatori della mostra dei 100 presepi che le hanno scelte. Da alcune settimane la città di Fermo è entrata a far parte dell’Associazione Nazionale Città del Presepe. Durante lo scorso Natale in lockdown, il festival nazionale Terre di Presepi si trasferì sul web e sui social e i presepisti di Fermo presero parte con grande successo al contest nazionale, tanto che l’ultima puntata delle trasmissione web “L’Italia dei Presepi” ebbe in collegamento il sindaco e il vescovo della città insieme ai presepisti. A Roma è esposta l’opera realizzata da Annalisa Paniccià completamente all’uncinetto che propone una meravigliosa ’Natività’ con il duomo alle spalle. L’opera è stata esposta per un lungo periodo durante l’anno nella chiesa di San Domenico, comunità della quale la presepista fa parte. Sempre da Fermo arriva in Vaticano un’opera d’autore realizzata da Raffaele Mazzaferro, presepista di lungo corso dotato di grande tecnica. La città marchigiana è da sempre una città presepiale e ha nella mostra allestita nel centro storico nelle Piccole Cisterne Romane un vero e proprio fiore all’occhiello, così come è tutto da vedere il presepe meccanizzato nella scuola degli Artigianelli. Piena soddisfazione da parte dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco Paolo Calcinaro e da parte dell’arcivescovo di Fermo Rocco Pennacchio per il traguardo raggiunto dai due presepisti. La mostra 100 presepi in Vaticano è organizzata dal Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione e sarà inaugurata domani domenica 5 dicembre alle ore 16 e visitabile fino al 9 gennaio 2022 dalle ore 10. alle ore 20. E’ attesa nei prossimi giorni, come consuetudine la visita alla mostra da parte di Papa Francesco.