A Castagnole Monferrato (AT) ritorna “La Passiùn di Gesü Crist”, diretta da Antonio Catalano e Patrizia Camatel ed ideata da Luciano Nattino: un’azione teatrale con fiaccole, “suoni delle tenebre”, canti, nel centro storico del paese alla quale parteciperanno giovani, uomini, donne e bambini e artisti di strada.
Sono di nuovo presenti, dal vivo, tutti gli elementi rituali ereditati dalle generazioni precedenti: il canto di questua, la legatura delle campane, i “suoni delle tenebre”, la processione al seguito del Cristo-albero, la convivialità al termine del cammino per rendere completa la condivisione.
L’edizione di quest’anno, la ventesima, si intitola “Pacem in terris”.
«Siamo contenti che si riprenda dal vivo perché è un patrimonio ella comunità e non uno spettacolo, anche se c’è una direzione artistica. E perché sia azione di comunità deve esserci la possibilità di incontrarsi. Come avviene ogni anno, c’è una declinazione del tema della Passione. Ci è parsa la cosa più giusta una veglia per la pace.
C’è l’Ucraina vicina, ma è per tutte le guerre in atto in questo momento. Per questo partecipa un’associazione come Rete Welcoming Asti che si occupa di accoglienza dei rifugiati. È perfettamente in linea con l’idea di Luciano e dell’antropologo Piercarlo Grimaldi, quello delle crocifissioni contemporanee. Il senso peraltro è quello della tenebra, la resurrezione deve ancora venire. Anche per questo la Passiùn si rivolge a tutti, fedeli e laici.
C’è il racconto del quarto Re Magio, arrivato in ritardo a Betlemme e giunto poi dopo tanto peregrinare a Gerusalemme proprio nel giorno della crocifissione. Ulteriore passo del nostro progetto sulla ripresa e attualizzazione di questa leggenda».