Il presepe come espressione di interesse immateriale. Il progetto della mappatura dei presepi d’Italia

Il presepe come espressione di interesse demoetnoantropologico e immateriale.
La Mappatura dei presepi d’Italia: sviluppi del progetto e prospettive di ricerca.

Le conoscenze e le abilità, la provenienza dei materiali, gli strumenti di lavoro utilizzati, le innovazioni e la trasmissione generazionale, il vissuto del presepista, la partecipazione delle comunità nella produzione e fruizione sono alcuni degli aspetti indagati nell’ambito della Mappatura dei Presepi d’Italia.
L’iniziativa, tutt’ora in corso, è stata lanciata nell’ottobre 2023 dall’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale del Ministero della Cultura e da Città dei Presepi, in collaborazione con l’Unione Nazionale Pro Loco d’Italia.
Una prospettiva di indagine volta ad approfondire caratteristiche di un mondo religioso e/o culturale estremamente vitale che mettono in luce il legame delle attività presepiali con i rispettivi territori. In quest’ottica, il presepe, come rappresentazione della Natività, è parte del patrimonio identitario di paesi e città che, a partire da una medesima grammatica, articola differenze e peculiarità legate alle specificità culturali e sociali locali, così come alle risorse del territorio. Sono ad oggi più di 500 le rappresentazioni censite (su 7000 stimate) che restituiscono un panorama diversificato e diffuso, che trova nelle attività connesse alla preparazione del presepe uno degli elementi capaci di narrare aspetti peculiari delle comunità o dei gruppi coinvolti nella sua realizzazione.
Come sottolinea il Direttore dell’ICPI, prof. Leandro Ventura: “La capillare presenza del presepe su tutto il territorio nazionale costituisce un caso straordinario di distribuzione di un patrimonio culturale immateriale. È un patrimonio trasversale, che unisce motivi devozionali a elementi materiali ed estetici, e che fonde in sé abilità artigianali, scenografiche e narrative. La mappatura dei presepi costituisce quindi un contributo importante all’approfondimento della conoscenza delle variabili che il presepe nei vari territori e nelle varie comunità, come espressione delle differenti tradizioni di riferimento.”
Nell’ottica della valorizzazione del patrimonio culturale immateriale e della ricerca del legame delle attività presepiali con i rispettivi territori, le informazioni sui presepi, raccolte con l’attiva partecipazione degli stessi presepisti, hanno riguardato, oltre a quelle utili in chiave di promozione turistica, quali l’ubicazione e le date di apertura e visita dei presepi, anche le caratteristiche materiali e immateriali di interesse demoetnoantropologico. Si tratta di narrazioni che consentono di interpretare la pratica presepiale come attività fortemente radicata nel contemporaneo, quale lettura del presente e costante traduzione creativa all’interno della cornice compositiva e valoriale che da Greccio arriva sino ad oggi.
Per questo, in vista del Giubileo del 2025 e a conclusione dell’ottocentenario dalla rappresentazione del primo presepe di San Francesco a Greccio, presso la sede dell’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale del Ministero della Cultura, diretto dal prof. Leandro Ventura, sarà presentato al pubblico l’avanzamento delle attività di mappatura e documentazione che restituiscono la pluralità e l’eterogeneità tipologica dei presepi realizzati ogni anno con passione e competenza dai presepisti di tutta Italia.
Durante l’incontro saranno illustrate anche le attività di valorizzazione e ricerca da implementare nel corso del 2025, pensate sia per ampliare la platea dei soggetti coinvolti, che per sviluppare iniziative diffuse sul territorio.
L’appuntamento è per venerdì 13 dicembre, a partire dalle 15.00, nella Sala conferenze Diego Carpitella, in Piazza Guglielmo Marconi 10, a Roma.
La giornata si aprirà con i saluti istituzionali, a cui seguiranno gli interventi di Fabrizio Mandorlini (Associazione Nazionale Città dei Presepi) su “La mappatura dei presepi: sviluppi e considerazioni ad un anno dal lancio dell’iniziativa”; Gabriele Desiderio (Unione Nazionale delle Pro Loco d’Italia) “Il contributo dell’Unpli alla mappatura: aggiornamento”; Francesco Paolo Quaranta, Valentina Santonico, Valeria Trupiano (Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale) sugli “Sviluppi progettuali e iniziative di valorizzazione degli aspetti di interesse demoetnoantopologico e immateriale”.
Ci sarà poi un momento di restituzione durante il quale saranno coinvolte alcune specifiche realtà presepiali italiane in materia di “Valorizzazione degli aspetti demoetnoantropologici e immateriali: esperienze significative presenti nella mappatura”.
Al termine della giornata, è prevista una visita ai presepi esposti presso il Museo delle Civiltà.

Come sottolineato dal Direttore dell’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale, prof. Leandro Ventura:
“La capillare presenza del presepe su tutto il territorio nazionale costituisce un caso straordinario di distribuzione di un patrimonio culturale immateriale. È un patrimonio trasversale, che unisce motivi devozionali a elementi materiali, ed estetici, e che fonde in sé abilità artigianali, scenografiche e narrative. La mappatura dei presepi costituisce quindi un contributo importante all’approfondimento della conoscenza delle variabili che il presepe nei vari territori e nelle varie comunità, come espressione delle differenti tradizioni di riferimento.”

«La mappatura dei presepi d’Italia – spiega Fabrizio Mandorlini coordinatore dell’Associazione Nazionale Città dei Presepi che ha seguito il progetto insieme a Marco Gherardini – è senza dubbio una straordinaria occasione per valorizzare i territori e, con essi, l’artigianalità, la manualità e la creatività di tanti presepisti, facendo incontrare tradizione, fede e valori identitari. Da oggi più di cinquecento presepi sparsi su tutta la penisola sono georeferenziati, con descrizione, caratteristiche, foto e video. Si tratta di un lavoro che inizia a prendere forma e che si completerà nel tempo e con l’inserimento di ulteriori elementi, come l’enogastronomia tipica. Non dimentichiamo che ogni anno sono diversi milioni le persone che visitano presepi o assistono alle rappresentazioni viventi. Conosciuto e approfondito quello che l’Italia può offrire come quantità e tipologia di presepi, si potranno individuare con più facilità percorsi di valorizzazione e – perché no – mettere a sistema una proposta unitaria e diffusa all’estero dell’Italia a Natale. Andando sul sito di Città dei Presepi e cliccando in alto a destra, su Mappa dei presepi, si ottengono le prime informazioni: tipologia di presepe che cerchiamo (tradizionale, monumentale, esposizioni presepiali…), selezionando, poi, il presepe che vogliamo visitare, possiamo trovare orari e giorni di apertura. Infine, cliccando sulla mappa, si otterrà la posizione e il navigatore ci condurrà a vedere la rappresentazione.

Sulle pagine web dell’ICPI è possibile visionare la documentazione di approfondimento appositamente prodotta (https://icpi.beniculturali.it/presepi-ditalia/) e, al seguente link, la mappa in corso di implementazione dei presepi censiti. Quest’ultima resterà online non solo per essere consultata ma anche per rendere possibile il costante aggiornamento da parte dei presepisti, in ragione della estrema vitalità che caratterizza questo mondo (https://www.cittadeipresepi.com/litalia-dei-presepi/).

13 dicembre, ore 15.30
Sala conferenze Diego Carpitella
Piazza Guglielmo Marconi 10, Roma.