Artistico monumentale A Petroio (Vinci) un'intera collina diventa presepe
Nella terra di Leonardo da Vinci una rappresentazione completamente meccanizzata di grandi dimensioni si estende sull'intera collinetta sotto la chiesa. Realizzato all'aperto è sempre visitabile. Dopo il tramonto del sole ogni scena si illumina conferendo al presepe una particolare suggestione.
Tipologia di presepe
Tipologia: Artistico monumentale
Dimensioni: Occupa un'intera collina
Materiali: Le case sono in muratura, 40 scene meccanizzate
Ambientazione: Anno zero
Anno di costruzione: 2000
Visibilità: Nazionale
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Data apertura
8 Dicembre 2024 -
Data chiusura
6 Gennaio 2025
Il presepe - Il presepe di Petroio occupa un’intera collina ed è meccanizzato
Per arrivare a Petroio (frazione di Vinci, provincia di Firenze) è necessario salire su una collina attraverso filari di cipressi e olivete. Dall’alto si ha una suggestiva veduta di tutta la piana dell’Empolese. Il presepe di appare in tutta la sua imponenenza ed occupa un’intera collina, sovrastata più in alto dalla pieve di Santa Maria a Petroio, citata per la prima volta nel 1192. Nel 1326 pervenne al Capitolo di Sant’Andrea di Empoli venendo unita ad esso nel 1439 con decreto di Pio V. All’interno della chiesa è conservata e venerata una immagine lignea della Madonna con bambino detta del Rifugio.
Tutto iniziò a metà degli anni Ottanta quando alcuni parrocchiani iniziarono a murare le case del presepe. Con il passare degli anni si sono aggiunte tante altre realtà. Oggi occupa una superficie di più di ottanta metri quadrati ed è arricchito da tantissime scene. Il tutto è impreziosito da oltre quaranta movimenti e da giochi d’acqua molto suggestivi. Un’opera monumentale allestita all’aperto e che con il trascorrere delle ore della giornata trova sempre nuovi elementi di attrazione, specie sulla sera quando l’intera collina si illumina proponendo nuove suggestioni. L’accesso è agevolato da un ampio piazzale adiacente al presepe che può ospitare anche i pullman GT. L’attesa e la permanenza alla visita sono gratificate da un’ottima fettunta realizzata con il pane fatto in casa per l’occasione e impreziosita dall’olio delle colline del Montalbano.
La tradizione del presepe è continuata col nuovo secolo da Alessandro Fanti insieme a padre Dante: uomini dotati di tanta pazienza, capacità manuale ed organizzativa, unite tutte da una grande passione e amore per la “loro” Madonnina di Petroio. Ed è proprio con queste doti che hanno avviato l’allestimento dello spettacolare presepio all’aperto, lavorando con cura sopra un ciglione ai piedi della sua chiesina, quasi modellandolo come creta fino a farlo diventare, anno dopo anno, pietra dopo pietra, il paesaggio di Betlemme intorno alla Natività.
I presepisti non hanno paura del freddo, del vento e dell’acqua, sono oramai temprati dalle intemperie; i lavori sono infatti tutti all’aperto e durante i periodi più freddi: prima non è possibile iniziare in quanto prevale il lavoro della terra, fra tutti la vendemmia e la raccolta delle olive.
La caratteristica di questo presepe sta nel fatto di essere completamente all’aperto e tutto meccanizzato. L’acqua non manca con tutte le sue cascate passando sotto i ponti e attraverso i mulini fino a perdersi in due laghetti dove oramai da anni vivono una famiglia di pesci rossi incuriositi dalle barchette che si muovono e soprattutto da un pesciolino finto che un pescatore muove in acqua.
Tutto è realizzato con la migliore delle maestrie artigianali e curato nei minimi particolari: le case di Betlemme, tipicamente dell’epoca, come pure quelle della campagna con la frangitura delle olive. Un forno a legna ci fa odorare il vero profumo del pane cotto. Non mancano i tipici mestieri del falegname, del maniscalco, del fabbro, del bottaio, e del vasaio, e tutte le nostre massaie che lavano, e cucinano.