Presepe artistico Ai Bassi (Firenze) in venti minuti si narrà la natività tra movimenti e suggestioni

Alla periferia di Firenze il presepe meccanizzato con sessantacinque statuine in movimento e i mestieri della tradizione raccontano il natale secondo i vangeli. Tutto ciò ebbe inizio nel 2004 dalla famiglia di Aldo Palli.

  • Artistici meccanizzati e tecnologici
Ai Bassi (Firenze) in venti minuti si narrà la natività  tra movimenti e suggestioni

Tipologia di presepe

Tipologia: Presepe artistico

Dimensioni: 55 MQ

Materiali:

Ambientazione: Anno zero

Anno di costruzione: 2004, aggiornato periodicamente

Visibilità: Regionale

fmd_good
Parrocchia del SS.Nome di Gesù Via dell'Argingrosso, 107 Firenze Firenze (Fi)
calendar_month Periodo di apertura
  • Data apertura
    21 Dicembre 2024
  • Data chiusura
    6 Gennaio 2025
schedule Orari
dalle 15:30 alle 19:00
Festivi dalle 10:00 alle 19:00
Nei giorni festivi dalle ore 12,00 alle ore 15,30 il presepe è chiuso per la pausa pranzo. Visitabile su prenotazione per gruppi e fuori orario.

Il presepe - Ai Bassi (Firenze) in venti minuti si narrà la natività tra movimenti e suggestioni

Dare suggestioni ai visitatori nelle scene narrate dai vangeli. Nasce per questo motivo e dalla richiesta di una moglie che chiede se la parrocchia
può ospitare il presepe del marito la bella realizzazione artistica ai Bassi.
La Parrocchia del SS.Nome di Gesù alla periferia di Firenze, a due passi dall’Isolotto, allestisce un grande presepe meccanizzato con sessantacinque statuine in movimento, i mestieri della tradizione e il racconto del natale secondo i vangeli. Un grande presepe meccanizzato che copre 55 mq e ha una durata di dodici minuti attraverso quattro momenti fondamentali della nascita di Gesù. Dodici mesi ininterrotti di lavoro permetterlo su con nuove scenografie e sono arrivati nuovi personaggi. In questo presepe possiamo vedere una sequenza di quattro momenti animati con dialoghi diretti fra i vari personaggi e commentate sempre da una voce fuori campo. Si parte con l’Annunciazione, con l’angelo, Maria e anche Giuseppe e Santa Elisabetta. Arriva il censimento. La capanna è ancora vuota, ma poi, con molta poesia ci troviamo la Sacra famiglia con i Re Magi che arrivano da lontano, portano i doni e se ne vanno. Poi la fuga in Egitto e la strage di Erode. La quotidianità della scena e la cura dei particolari riesce infatti a rendere tutto magico. Troviamo la donna che esce di casa per stendere i panni e ritirarli, ma anche il fornaio che prepara il pane e poi lo sforna, il pescatore, la preparazione della polenta. Numerosi i personaggi in movimento intenti ai lavori manuali tipici dell’epoca: dal fabbro all’arrotino, dal calzolaio al pescatore, al taglialegna, alla filatrice. Attenzione ai vari cambio di scena e a quelle in movimento: come l’arrivo dei Re Magi, di San Giuseppe e della Madonna, ma anche del lupo che si avvicina alle pecore per mangiarle e viene scacciato dal cane. Le scenografie cambiano con il passare delle ore e mentre i personaggi sono intenti nelle loro azioni dall’alba al tramonto, con l’arrivo della notte si coricano e si accendono i fuochi.
Per realizzare il presepe sono stati studiati e riprodotti antichi mestieri, come la tessitura. Ci sono poi il maniscalco che ferra i cavalli e il pastore che tosa le pecore, l’uomo che munge la mucca e i camini delle case tutti accesi.
Tutto ciò ebbe inizio nel 2004. C’era una famiglia della parrocchia che nella sua abitazione allestiva per Natale un presepe. Una cosa non eccezionale, se non fosse che per il fatto che, diffusa la voce della sua bellezza, la gente del quartiere suonava il campananello a tutte le ore e rimanendo correttamente in fila per andare a vederlo. La famiglia è quella di Aldo Palli e il presepe occupava l’intera sala.
Un giorno la moglie Giovanna però si stufò e il parroco don Alessandro, chiese al Palli, presepista fin da piccolo, se lo poteva trasferire in parrocchia dal momento che nessuno lo stava realizzando. E così iniziò un percorso. Prima a tetto, poi nel teatro per cinque anni con l’inconveniente di dover sempre disfare tutto. Fino a che non gli fu affidato il gusto spazio sotto la chiesa. Ora insieme ad Aldo Palli c’è un apposito comitato che lavora insieme a lui presieduto da Alessandro Bruni che si occupa anche dell’organizzazione di gestire le tante visite dei fedeli provenienti da Firenze e dalle città vicine.
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