Presepe artistico meccanizzato A Sillico ricreati nel presepe meccanico i mesteri e gli ambienti della montagna
Rappresentazione fortemente identitaria che ripropone i mestieri e le attività del paese ambientandola nella Garfagnana e riproducendo con precisione le montagne tra le quali si identifica il monte Forato. Siamo nel comune di Pieve Fosciana in provincia di Lucca.
Tipologia di presepe
Tipologia: Presepe artistico meccanizzato
Dimensioni: Medie
Materiali: Materiale riciclato
Ambientazione: Anno zero
Anno di costruzione: Anni Settanta
Visibilità: Regionale
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Data apertura
25 Dicembre 2024 -
Data chiusura
6 Gennaio 2025
Il presepe - A Sillico ricreati dagli anni Settanta nel presepe meccanico i mesteri e gli ambienti
Sillico è un caratteristico borgo del comune di Pieve Fosciana. Pochi abitanti, meno di cento, un attaccamento alle tradizioni e alle origini come solo nei piccoli paesi montani possiamo trovare. Ci sono due chiese, una dedicata a San Lorenzo e una a San Giuseppe. Palazzo Carli è il luogo della cultura, della storia e dell’arte ed è senza dubbio la cornice più suggestiva del borgo. In un’apposita sala è allestito un grande presepe meccanico.
Ad esso hanno lavorato dalla sua costruzione negli anni Settanta varie generazioni di paesani. E’ stato curato in ogni minimo dettaglio. Le montagne vogliono raffigurare le Alpi Apuane, (c’è anche il dettaglio sul Monte Forato con la riproduzione del foro) le statuine meccanizzate realizzate con materiale riciclato rappresentano i veri personaggi dell’epoca con i relativi mestieri che svolgevano.
Costruito a partire dagli anni Settanta è realizzato con il contributo dei paesani.
Il presepe è caratterizzato da figure storiche, da particolari unici e da personaggi che rappresentano mestieri vari con movimenti meccanici. Quasi tutti i personaggi rappresentati hanno riferimenti reali con gli artigiani della comunità (es. fabbro, lavandaie, falegname, spaccalegna, ecc.) mentre l’ambientazione riproduce le montagne e le vallate della Garfagnana
La nascita del presepio meccanico avviene a metà anni ’80, che sarà perfezionato e completato nel corso degli anni fino a giungere alla versione odierna. Le statue sono realizzati di gesso. I volti delle figure sono in argilla e gli abiti in tessuto. Alcuni personaggi sono in metallo con abiti in stoffa riferiti alla tradizione locale. Gli apparati scenografici sono in legno e sasso. Numerosi sono i meccanismi presenti realizzati recuperando parti da elettrodomestici dismessi come relais, lavatrici e pompe per l’acqua. Trovano applicazione nel Mulino con la ruota e la pietra semovibile nei mestieri e nelle scene di vita quotidiana (girarrosto, lavandaie, panettiere, falegnami, spaccalegna, ruscelli, falò, stanze con figure in movimento, lavatoio/fontana)
I movimenti meccanici ripetuti e realizzati site-specific.
La presenza dei quattro cicli del giorno: alba, giorno, tramonto e notte evidenzia il passaggio delle ore durante la giornata, mentre il sottofondo dei canti e musiche tipiche natalizie conferiscono al presepe una particolare emozione che cattura l’attenzione del visitatore. L’Associazione Culturale Polis Sillico – APS gestisce il presepe. Il suo primo statuto è del 1979. Nasce per funzioni ludiche e di intrattenimento. Dal 2003 si occupa di cultura. Fondatori sono Amerino Pierone e Mario Bonini (attuale Presidente).
Il Monte Forato è caratterizzato dall’arco naturale che si è formato per l’erosione di acqua e vento sulla roccia calcarea, ha una campata di 32 metri e una altezza massima al di sopra del passo sottostante (detto ‘Passo dell’arco’) di 25 m, lo spessore della roccia che forma l’arco è circa 8 metri mentre l’altezza è circa 12 metri, queste misure ne fanno uno dei più grandi archi naturali italiani. È visibile sia dalla Versilia che dalla Garfagnana. Caratteristico, dalla Garfagnana il doppio tramonto che in determinate giornate dell’anno si può osservare da diversi paesi. Il sole, infatti, in giorni precisi dell’anno tramonta allineandosi sul foro del monte Forato. Si ha, così, l’effetto di un doppio tramonto, il sole, infatti sparisce una prima volta dietro la cresta del forato per riapparire, immediatamente dopo, attraverso il foro.