Museo del Presepe e della Civiltà contadina A Usigliano di Lari (Pi), terra di padre Bagatti, una deliziosa collezione

E’ composto da oltre trenta opere realizzate dal presepista Claudio Terreni. Un percorso suggestivo e unico che trova ispirazione e ha come elemento conduttore la civiltà contadina. Il percorso inizia dalla cantina, che ospita metà dei presepi nelle nicchie che si aprono sul lungo e grande corridoio fra tini e botti.

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A Usigliano di Lari (Pi), terra di padre Bagatti, una deliziosa collezione

Tipologia di presepe

Tipologia: Museo del Presepe e della Civiltà contadina

Dimensioni: Più di trenta diorami e presepi

Anno di costruzione: 2003

Visibilità: Regionale

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Vecchia Fattoria Castelli Via della Cella, 4b Usigliano PISA Casciana Terme-Lari (Pisa)
calendar_month Periodo di apertura
  • Data apertura
    1 Dicembre 2024
  • Data chiusura
    12 Gennaio 2025
schedule Orari
Festivi 00:00
Permanente, è aperto tutto l'anno su prenotazione tel, 0587 685047 Ogni anno si rinnova nella proposta presepiale con nuove rappresentazioni

Il presepe - A Usigliano di Lari, terra di padre Bagatti, un delizioso Museo del presepe

Usigliano di Lari è un piccolo paese in provincia di Pisa, situato su una collina circondata da  boschi, vigneti e frutteti in una delle zone più belle ma forse meno conosciute della Toscana centrale. La Fattoria Castelli è una tipica fattoria toscana che risale al 1700, ubicata all’estremità del borgo, immersa nel verde in posizione dominante le valli ed i colli circostanti. L’edificio è stato sapientemente ristrutturato dall’attuale proprietario che ha riportato all’antico splendore la superba cantina di 300 metri scavata nel tufo, il coppaio ove veniva conservato l’olio di oliva in apposti grandi vasi di terracotta detti “coppi” ed il frantoio con la ruota in pietra, funzionante fino al 1975.
In questi suggestivi ambienti nel novembre 2003 è stato inaugurato il Museo del presepe, unico in Toscana, e visitabile tutto l’anno su appuntamento.
Il percorso inizia dalla cantina, che ospita metà dei presepi nelle nicchie che si aprono sul lungo e  grande corridoio fra tini e grandi botti. Riproducono in scala e con molta accuratezza di particolari scene della nascita di Gesù ambientate in borghi ottocenteschi toscani, oppure in grotte ed ambienti della Palestina. Alcuni sono anche realizzati dentro botti di piccole e medie dimensioni, altri raggiungono i 2/4 mq, oltre trenta opere realizzate dal presepista Claudio Terreni.
Nel coppaio sono allestite le opere più grandi: un presepe riproduce un vecchio casolare realizzato interamente murando centinaia di piccoli veri mattoni in terracotta, con assesso il fienile ove nasce il Bambino Gesù. Completano la scena una  fontana-lavatoio, il pozzo, il porcile ed il forno all’aperto per fare il pane. Tutto è improntato sul massimo realismo omaggio a quella civiltà contadina portatrice come il presepe dei grandi valori di pace, e solidarietà che il museo vuol far conoscere in particolar modo alle nuove generazioni. Terminata la visita ai presepi e fatti pochi metri una sorpresa: in locali adiacenti è stato allestito un Museo della Civiltà Contadina dove sono contenuti tanti utensili d’epoca utilizzati nella lavorazione dei campi.

Da vedere, nei dintorni
E’ nato in questa terra nel 1905 il più grande archeologo di Terra Santa, padre Bellarmino Bagatti. Si devono a lui tante scoperte, pubblicazioni e insegnamenti presso lo Studium Biblicum Franciscanum di Gerusalemme che hanno per messo di conoscere tanti aspetti della vita di Gesù e della Palestina. Un ponte ideale oltre il tempo quello tra Lari e la Terra Santa. Una lapide lo ricorda nella natia frazione di Perignano.
Il Castello dei Vicari a Lari è un luogo da visitare assolutamente. La rocca, già esistente attorno all’anno Mille, ha avuto il suo massimo splendore nei secoli successivi al 1400, come sede di Vicariato fiorentino. Per più di quattro secoli dal Castello di Lari si amministrava circa un terzo dell’attuale provincia di Pisa. E per il benessere le Terme di Casciana sono il giusto appuntamento con il relax. Dall’immersione in queste acque trovò beneficio anche Matilde di Canossa riuscendo in questo modo a ritemprare il fisico, tanto che dette impulso allo sviluppo delle terme e quindi allo sfruttamento dei poteri di quelle acque, con la costruzione di infrastrutture e di importanti opere di abbellimento.