Presepe meccanizzato A Serravalle la natività è ambientata in un borgo di montagna

Il presepista Carlo Gori ha dato vita a una rappresentazione artistica e meccanizzata dove la natività è ambientata in un borgo di montagna con le scene quotidiane e i mestieri dei primi anni del Novecento.

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A Serravalle la natività è ambientata in un borgo di montagna

Tipologia di presepe

Tipologia: Presepe meccanizzato

Dimensioni: Grandi dimensioni

Materiali: Materiali di recupero

Ambientazione: Primi del '900

Anno di costruzione: Anni 2000

Visibilità: Regionale

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Via don Minzoni, 5 fraz. Serravalle Riva del Po (Ferrara)
calendar_month Periodo di apertura
  • Data apertura
    8 Dicembre 2022
  • Data chiusura
    8 Gennaio 2023
schedule Orari
00:00
Festivi 00:00
Festivi 10,30-11.45 e 14,00-18 orari prefestivi: 15-18, giorni feriali solo su prenotazione

Il presepe - A Serravalle la natività è ambientata in un borgo di montagna

Serravalle sorge alla prima grande biforcazione del fiume Po nei rami di Venezia e di Goro ed è una frazione del comune di Riva del Po in provincia di Ferrara. Qui dai primi anni Duemila presso una sala del vecchio asilo parrocchiale viene allestito un presepe artistico-meccanizzato. L’ideatore Carlo Gori lo ha realizzato negli anni avvelendosi di volontari collaboratori in particolare Mariella Cavalleretti e Uccellatori Carluccio.
Il visitatore viene “catapultato” all’interno di un vecchio borgo dove in diversi angoli si possono vedere diversi scorci di zone di montagna.
L’ambientazione è dunque realizzata ai primi anni del Novecento dove si evidenziano la particolare meticolosità della realizzazione dei dettagli: le case e le movimentazioni sono realizzate tutte rigorosamente a mano, richiedendo un impegno di molte ore per la loro realizzazione.
Molti gli effetti scenici e visivi proposti nel presepe, mentre i personaggi in movimento ripropongono scene e gesta tipici dei mestieri di una volta.
Sono presenti inoltre dei ruscelli che con i loro corsi d’acqua attraversano tutta la valle andando ad azionare il mulino di un vecchio casolare.
L’interno delle case sono molto curate con oggetti costruiti di polistirolo o legno; in esse si muovono i personaggi realizzati nelle teste e nelle mani così come nei vestiti da Carlo Gori.
In questa rappresentazione del borgo montano e della quotidianità dei suoi abitanti, dal sorgere del sole a dopo il tramonto, con suoni e
giochi di luce, la scena della Natività occupa un posto centrale.
Essa viene ammirata da tanti visitatori per il gesto semplice e umile che compie Maria baciando Gesù bambino all’interno della sua mangiatoia così come per il movimento del bambino sulla paglia, adagiato come fosse su un cuscino che ti avvolge e ti rilascia al tuo risveglio.
Carlo Gori è un presepista di lungo corso.
Costruisce all’età di sei anni, siamo negli anni Ottanta, il primo presepe utilizzando materiali di recupero, carta, muschio e statue di gesso e prendendo come luogo la caserma dei Carabinieri dove il padre prestava servizio; all’interno della propria famiglia, grazie ai genitori, ha trovato fin da piccolo le motivazioni che lo hanno appassionato al presepe. E proprio insieme al padre ha realizzato i primi presepi ricevendo un insegnamento religioso importante: in casa per le feste natalizie il vero simbolo del Natale è il presepe.
Insegnamenti, tradizione e passione che hanno accompagnato Carlo per tutta la vita portandolo a realizzare a Serravalle alcuni laboratori con dei bambini per la costruzione dei presepi e con il sogno nel cassetto di realizzare quanto prima iniziative simili insieme a ragazzi che vivono situazioni di disagio con il supporto degli assistenti sociali.
Gli attrezzi del mestiere sono pronti: cutter, stagnatore, spatole, pennelli, traforo da polistirolo così come i materiali di recupero da utilizzare.