Presepe elettromeccanico La magia del presepe elettromeccanico don Orione a Firenze

Nove scene con la nascita di Gesù al centro della rappresentazione, in otto minuti viene raccontata la storia della salvezza.

  • Artistici meccanizzati e tecnologici
 La magia del presepe elettromeccanico don Orione a Firenze

Tipologia di presepe

Tipologia: Presepe elettromeccanico

Dimensioni: 50 metri quadrati

Materiali: Vari materiali

Ambientazione: Anno zero

Anno di costruzione: Anni Sessanta

Visibilità: Regionale

fmd_good
Via Capo di Mondo 34 Firenze (Firenze)
calendar_month Periodo di apertura
  • Data apertura
    25 Dicembre 2024
  • Data chiusura
    2 Febbraio 2025
schedule Orari
dalle 09:00 alle 18:30
Festivi dalle 09:00 alle 18:30
La chiusura sarà ad orario pasti dalle 12.00 alle 15.00

Il presepe - La magia del presepe elettromeccanico don Orione a Firenze

Il presepe è ora strutturato su un’area di circa 50 mq, composto da nove scene rappresentanti la storia della salvezza, dalla Creazione alla Risurrezione, soffermandosi sulla scena centrale più ampia dove si ha in primo piano la natività e la Betlemme del tempo, e sullo sfondo Gerusalemme con alle spalle in lontana le montagne, il tutto accompagnato dall’alternarsi del giorno della notte arricchito da effetti di luci e suoni. Ideatore e creatore del primo presepe negli anni Sessanta, fu don Arturo Filippini, sviluppando l’idea attraverso i ricordi da bambino in cui vedeva il suo parroco realizzare il presepe. Mosso dal desiderio di annunciare la lieta notizia del Vangelo che si faceva carne attraverso la realizzazione del presepe, don Filippini realizzò su un piano di impalcatura a tubi innocenti una scena interamente meccanizzata con in primo piano la natività e, seguendo una prospettiva chiara, gli spazi con i diversi personaggi del presepe classico accompagnati dal ciclo del giorno e della notte.
Fu costruito un primo presepe su una sola scenografia che rappresentava la natività in primo piano e il paesaggio di Betlemme seguendo le prospettive degli spazi e i movimenti dei personaggi presenti, il tutto su un piano d’appoggio di circa 45 mq. Un anno circa durante il giorno e anche la notte fino a tardi.
La parte sottostante della struttura conteneva i diversi motori di vecchie lavatrici, che attraverso ingranaggi, ruote dentate, di bicicletta e cinghie davano la possibilità ai diversi personaggi di potersi muovere.
Di quel primo presepe si ricorda la conformazione degli spazi e delle prospettive l’allestimento delle strutture e delle case sulla tipologia delle case di Israele del tempo i movimenti dell’Ultima Cena e della Lavanda dei piedi, l’acqua per caduta sulla scena del Battesimo di Giovanni.
Con il passare degli anni i suoi successori hanno aggiunto nuovi elementi. In particolare fu l’opera e il restauro nel 2009 di don Pasquale Careddu a determinare la conformazione del presepe così come lo vediamo oggi.
Ogni anno non mancano comunque da settembre a novembre nuovi accorgimenti e modifiche in vista della riapertura natalizia, pur essendo il presepe permanente e sempre visitabile all’interno di un salone nel seminterrato dell’Istituto. Don Pasquale inoltre, amplia il presepe con altre otto scene: le quattro iniziali: Creazione del mondo e Giardino dell’Eden;
Annunciazione e Sogno di Giuseppe; Visita alla cugina Elisabetta; Viaggio per il Censimento. La scena centrale della Natività con Betlemme e Gerusalemme, è particolarmente ampia. Seguono le quattro  finali: Battesimo di Gesù da parte di Giovanni Battista; Lavanda dei piedi, Ultima Cena e Condanna a morte; Salita al Calvario, Crocifissione e Reposizione; Risurrezione di Cristo. E’ presente il ciclo giorno notte, per una durata di circa otto minuti totali, accompagnato dalle musiche natalizie e dai suoni e versi degli animali presentii natura, vi è un impianto elettrico e idraulico gestiti da sensori di movimento che ne fanno partire l’avvio e la sosta e una centralina che gestisce la sincronizzazione dei movimenti dei diversi personaggi presenti.
Il presepe si può riassumere in racconto che abbraccia non solo la Nascita, ma tutta la vita di Gesù nei suoi momenti più significativi, fino alla Passione ed alla Resurrezione. Un mondo agricolo pastorale che ci riporta come per incanto, in quella Palestina ad oggi così martoriata, sotto una luce magica che cambia a seconda del sorgere del sole o del sopravanzare della notte, una suggestione intensa arricchita anche dai suoni naturali del risveglio della natura e delle attività umane come il belato degli armenti, un muggito, o il martellare del fabbro.